Alta marea

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Ieri, vagato da un bar a un altro senza trovare pace.

Ad ogni tavolo, ad ogni gruppetto di amici, iniziale sensazione di calore e benessere e successiva sensazione di leggero disagio e desiderio di alzarsi e andare da un’altra parte.

Però, che meraviglia il tragitto a piedi tra le tappe.

In questa stagione esco spesso a all’ora del tramonto. La luce di sbieco dà alle foglie degli alberi, che tremano sempre un poco, un colore indescrivibile, brillante come mai nel resto della giornata. In questa stagione, tutti gli anni avrei voglia di scrivere solo di quanto sono speciali l’aria, che pare di velluto, la luce, i colori. In questa stagione, di notte, i rumori iniziano ad essere come attutiti: non so se ci avete mai fatto caso. Dopo il tramonto, in primavera e in estate, i rumori sono diversi. E’ come se quando fa freddo fossero più nitidi e taglienti, distinguibili. Quando fa caldo, invece, diventano una specie di flusso magmatico in sottofondo. Come sentirli stando dentro ad un’enorme bolla di vetro, o qualcosa di simile. Come nella platea di un teatro, nel momento del chiacchiericcio appena prima dello spettacolo.

Qualcuno ha dato un nome a questo languore primaverile: l’ha chiamato: “alta marea sentimentale”. Ottima etichetta. Mi vengono in mente: le mie interminabili passeggiate in solitario tra le otto e le dieci; l’odore dell’aria sempre così carico di note diverse, chè anche lo smog, mischiato al profumo dei glicini, sembra romantico; mio padre che mi canta “Sentimental” quando avevo cinque anni, e mi fa ballare con i miei piedi appoggiati sui suoi [operazione non riuscita: non ho mai imparato a ballare i balli di coppia].

Nostalgia, anche, dei vecchi amici. Per esempio: una che è partita per Barcelona. Che vive là (una dei pochi che l’hanno detto e poi l’hanno fatto). Lei sì che sarebbe in grado di comprendere la storia dell’alta marea sentimentale; magari commenterebbe con un rutto, ma io che la conosco bene ho imparato che esistono anche rutti poetici.

Beh, ragazzi.

Anche quest’anno ho scritto il pezzone primaverile. E’ più forte di me. Succede sempre [gli altri ve li siete risparmiati perchè per vostra fortuna non avevo ancora un blog].

Ah, a proposito di romanticherie. In riferimento all’articolo “Lo sapevo”, potete trovare qui lo scozzese che non mi ha mai tradita. Ci tenevo a dirvelo.

Ok. Augurando anche a Voi una buona primavera, e ricordandoVi che il Vaticano Vi consiglia di non cedere al forte richiamo dell’Ormone che viene con Zefiro, porgo

Cordiali saluti,

Coco.

~ di cocochanel su Maggio 12, 2007.

4 Risposte to “Alta marea”

  1. il pezzone primaverile è stato da me apprezzatissimo Coco.. poi in una mattina come questa, col cielo che sembra stato passato al frullatore da quante cose ci puoi trovare tutte mischiate, ombre e sole, nuvole, linee curve e spezzate.. (yawn)

  2. Oh yesss…ce l’ho presente quel cielo. Dalle mie (nostre) parti poi….

    Che belli che sono sempre i tuoi commenti!

    Lucidi come il tuo nick. Rendono PERFETTAMENTE l’idea.

    Almeno a me…!

    Coco

  3. ciao mink. torno in italia per i primi di giugno. un paio di giorni [giusto il tempo di annoiarmi…]. e forse: con un amico messicano! [frocio, chiaro. se no non sono amici.] qui tutto bene. scopo poco, ma scopo. bevo come una stronza, e mi drogo come non mai. cheddire…bel posto, questo. [a proposito…è un po’ che non rutto. mi sa che dobbiamo incontrarci, e dovrai parlarmi di questi languori estivo-primaverili, acciocchè il meglio che è in me possa sgorgare liberamente tra le fresche frasche. una merenda all’alpe raclette sarebbe l’ideale.]. baci, abbracci. ps: non so perchè, ma prima ancora di leggere, sapevo che ci sarebbe stato qualcosa di me. ma allora mi vuoi veramente bene, cazzo!

  4. Ehi Rox!
    Torno domani (che è giovedì 31 maggio).
    TORNO APPOSTA PER TE, per cui poi non tirarmi fuori cazzi e mazzi che non c’hai tempo di venirti a seccare quei trenta/quaranta caffè messicani al Pub Dello Stronzo in piazza San Gottardo.
    Sappilo.

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